lunedì 3 marzo 2014

Cartografia: alla ricerca di nuovi sentieri - le cartine eterne!

Come preannunciato, spiego come portare in escursione cartine a colori (in originale) potendole piegare “infinite” volte senza che si rompano ... più o meno come si faceva un paio di secoli fa.
Una volta procurata la cartina (come al solito possibilmente stesa) dividetela, per il momento idealmente, in rettangoli con dimensioni comode per il futuro trasporto e consultazione. 
A questo punto potete passare alla plastificazione. Se non trovate chi la possa plastificare per intero, dovrete tagliare la carta in rettangoli della misura scelta avendo cura però di non superare i 18-19 cm per il lato corto e 27-28 cm per quello lungo dovendo lasciare un certo margine e farli plastificare in formato A4 (210x297mm). Plastificandola intera, la taglierete successivamente e quindi non avrete limiti di dimensioni.
Ricomponete ora la cartina applicando da entrambe i lati strisce di nastro adesivo trasparente di buona qualità, largo come quello da imballaggio, avendo cura di lasciare 2 o 3 mm fra un foglio e l’altro. Una volta completata anche questa operazione, che richiede una certa precisione, potrete piegare la carta molto facilmente.
Pur non essendo strettamente necessario, consiglio di tagliare gli angoli in modo da eliminare questi punti di tensione nei quali convergono due pieghe perpendicolari fra loro. Nell’immagine esemplificativa che segue, per essere più chiaro, ho esagerato le dimensioni dei margini esterni e dei tagli.
In maniera molto simile, una volta le carte si stampavano intere, si dividevano in rettangoli di identiche dimensioni e infine si montavano su tela lasciando un paio di millimetri fra un foglio è l’altro. La foto che segue è di una carta del 1848 che come vedete è in perfetto stato. Sono ben chiare le parti a vista della tela sulla quale sono fissati i rettangoli, in questo caso con i lati quasi uguali. 

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