venerdì 6 giugno 2014

Escursionismo: ostinazione, flessibilità e buonsenso

Morale
E' inutile e talvolta autolesionistico ostinarsi a rimanere fedeli agli itinerari programmati quando, con un po' di buonsenso, una cartina e una decente conoscenza del territorio, si può passare ad una escursione molto più piacevole o, quantomeno, non troppo "bagnata" o priva di panoramicità.
Esempio
Nel week-end appena trascorso si è svolto il Trek 100km, serie di tre lunghe escursioni che ci avrebbero portato in tanti diversi posti dei Monti Lattari, percorrendo molti dei sentieri più belli.
Come forse molti ricordano, sabato pomeriggio ci sono stati numerosi temporali in quasi tutta la Penisola, anche abbastanza intensi oltre una certa quota. 
Per fortuna le previsioni sono ormai abbastanza affidabili e quindi siamo corsi ai ripari (in senso figurato, ci siamo bagnati egualmente). 
Il primo giorno il programma prevedeva l'ascesa al Faito da Pimonte, un lungo giro fra le faggete fino al Molare e infine il ritorno a Bomerano via Capo Muro e Monte Tre Calli. La seconda tappa si sviluppava invece a quote un po' più basse attraversando la Valle delle Ferriere e ritornando ad Agerola via Brusara, Megano e Ceraso.
Visto che io sono uno di quelli che vede l'escursionismo come un'attività piacevole a basso rischio e non come una "sfida estrema" alle mie capacità e alle forze della Natura, non ho esitato a modificare il programma in modo sostanziale, con soddisfazione dei partecipanti.
Quindi ho invertito l'ordine delle tappe in quanto i temporali di solito sono più intensi in quota che non a valle e anche perché la discesa pomeridiana dal Faito su rocce bagnate ci avrebbe rallentato molto e ci avrebbe fatto correre qualche inutile rischio. Non da ultimo, le nuvole che in questi casi si ancorano alle alture non ci avrebbero consentito di godere di alcun panorama.
Oltre a questa inversione temporale, ho anche invertito il senso di marcia iniziando con il tratto fra i 1000 e i 1100m (Ceraso, S. Maria ai Monti, Megano) riservandomi la Valle delle Ferriere, che offre tante vie di fuga, per il pomeriggio. Puntualmente abbiamo beccato vari brevi acquazzoni tornando a S. Lazzaro via Acquolella ma siamo riusciti a percorrere comunque una trentina di chilometri estremamente piacevoli. 
  
L'inversione di date ci ha permesso di goderci una giornata splendida, con visibilità eccezionale, camminando in ambienti completamente diversi passando dai coltivi e castagneti a monte di Pimonte alle faggete del Faito fino a Sant'Angelo a Tre Pizzi per poi ridiscendere dall'altro versante fra rocce, falesie e una rigogliosa macchia mediterranea in fiore.
  
clicca qui per altre foto www.maratrail.com/100km/100kmpics.htm 
Ribadisco che secondo me, pur essendo più che opportuno andare in escursione avendo un certo programma, si deve sempre essere pronti a cambiarlo per sfruttare al meglio la giornata. Non per niente ho spesso organizzato escursioni fornendo poche informazioni generali (luogo d'incontro, area interessata, distanze e dislivelli orientativi) e aggiungendo il mio famoso ... e poi si vede.

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