domenica 22 giugno 2014

Scienza, tradizioni, leggende e superstizioni: la notte di San Giovanni

Questi che stiamo vivendo adesso sono giorni particolarissimi per una miriade di motivi che vanno dalla religione all'astronomia, dalla mitologia alle tradizioni e alle superstizioni. Fra il 21 e il 24 giugno succede (o dovrebbe succedere) di tutto e di più.
Cominciamo con le cose serie e inconfutabili: il solstizio d'estate. Ieri 21 giugno, esattamente alle 12 e 51, il sole ha raggiunto il punto di declinazione massima, il che significa che nell'emisfero boreale (il nostro) abbiamo vissuto il giorno più lungo (inteso come ore di luce) e, ovviamente, la notte più corta.
Chi come me si è goduto il tramonto dalla penisola sorrentina ha visto il sole scomparire dietro la parte più settentrionale dell’isola di Procida, esattamente presso la Terra Murata.
Da domani il punto di tramonto si sposterà verso sud, quindi verso sinistra, e continuerà a farlo per i prossimi sei mesi fin quando, dopo aver quasi raggiunto Capri in occasione del solstizio d’inverno, invertirà di nuovo il suo corso e i giorni cominceranno ad allungarsi di nuovo. 
Per chi ama i dati precisi posso dirvi che ieri l’azimut del tramonto (da Massa Lubrense) era 302.44° e a dicembre raggiungerà il minimo di 239.23°. Se riportate questi dati su una rosa dei venti capirete di cosa stiamo parlando e di quanto si sposti il punto in cui cala il sole. Ricordate che tramonta precisamente a ovest (270°) solo due volte l’anno, in occasione degli equinozi. Per il resto dell’anno tramonta più a sud (autunno e inverno) o più a nord (primavera ed estate).
Ma passiamo dagli aridi e freddi, seppur interessanti, dati scientifici a qualcosa di più appassionante. Come è facile immaginare, già da parecchi secoli era noto il movimento ciclico (apparente) del sole, ma le date tradizionalmente associate agli equinozi erano la notte di San Giovanni, 24 giugno, e quella di Santa Lucia, 13 dicembre, per quello invernale.
Pare proprio che per essere una data fondamentale fu attribuita ad un santo importante come San Giovanni Battista. E per questo la notte di San Giovanni è diventata una notte “magica” nella quale si traggono auspici (per il raccolto, matrimonio, ecc.) ed è legata a tante altre attività.
Per esempio si deve raccogliere l’iperico (Hypericum perforatum, anche detto erba di San Giovanni - vedi foto) per fare l’olio di iperico, legato all'ordine dei Templari, potente cicatrizzante, antisettico e stimolante per la rigenerazione delle cellule. Per quando riguarda la superstizione si metteva invece una pianta di iperico sul davanzale per scongiurare l’apparizione dei diavoli e streghe che andavano in giro quella notte.
Infatti il 24 giugno era anche la notte delle janare e delle streghe che si ritrovavano per il loro Sabba presso il famoso noce di Benevento, e durante la stessa notte, chi vuole produrre il suo nocillo (o nocino, liquore di noci) deve cogliere le noci con il mallo ancora morbido.
Si potrebbe continuare all'infinito elencando miti e superstizioni legate alla notte di San Giovanni, ma chiudo questo post con la un’altra leggenda, quella del Trave di Fuoco. Questo verrebbe cavalcato (ci sono varie versioni) dalle stesse janare o da Erodiade e sua figlia Salomè che mandarono a morte per decapitazione il santo (San Giovanni decollato). Ma la cosa importante è che ‘o trave ‘e fuoco viene poi lasciato cadere in mare e solo a partire da quel momento l’acqua diventa abbastanza calda da poter cominciare a fare i bagni. Anni fa erano veramente in tanti ad aspettare il 24 giugno prima di tuffarsi.

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