martedì 2 settembre 2014

Dalla Sciuscella alla Porra antequerana

Ci sono tanti giochi nei quali si passa da una parola all'altra per attinenza, rima, aggiunta o sottrazione di una lettera, diverso significato e via discorrendo. Spesso mi capita di fare la stessa cosa cominciando a cercare in rete una specifica notizia o singola parola ed errando fra siti, pagine di uno stesso sito, blog e forum, mi imbatto in tante altre notizie (non cercate), ma di indubbio interesse, spesso maggiore di quello di quello della ricerca originale. L’importante è apprezzare queste scoperte, anche a costo di tralasciare gli obiettivi iniziali (serendipity).
Stamane avevo intenzione di linkare la pagina Meditflora relativa al Carrubo (Ceratonia siliqua L., alias sciuscella) con un paio di integrazioni quali un terzo nome inglese (Locust tree) e altri usi alimentari oltre a quelli elencati nell'articolo di Sandro Strumia linkato alla scheda di Nando.
  
Mi sono così imbattuto nell'interessantissimo sito di un erborista che credo sia israeliano ed ebreo in quanto inizia le sue estensive schede con precise citazioni bibliche e si riferisce spesso all'uso tradizionale delle piante in Palestina, Libano, Egitto e quindi bacino del Mediterraneo. Il Dr. Douglas Schar ha riempito pagine e pagine analizzando (in modo divulgativo, ma con basi scientifiche) numerose piante che ha classificato in due sezioni: cibo, cura.
La Sciuscella viene anche presentata come pianta della sopravvivenza, in particolare in alcune zone era l’unico cibo disponibile dopo un periodo di siccità, e come pianta medicinale per le proprietà (opposte) in quanto lassativa (se è fresca) e astringenti (secca). Chiaramente per “sfruttare” il suo sito http://doctorschar.com/  è necessaria una certa familiarità con l’inglese e un buon dizionario per i termini botanici e scientifici.
Per condividere notizie accessibili a tutti ho quindi proseguito la ricerca fra siti italiani (attendibili) che trattassero di alimurgia e sono ben presto giunto alle pagine del Dipartimento di Botanica dell’Università di Catania ricchissime di informazioni più che affidabili.
Ci ero arrivato chiaramente per la sezione alimurgia relativa alle specie spontanee del territorio etneo. Oltre agli usi, raccolta e terminologia dialettale, in questa pagina sono descritte una quarantina di piante delle quali oltre la metà presenti anche in Penisola e sui Lattari. Non c’è il carrubo, ma mi ha incuriosito la Bacchetta del Re, nome comune dell’Asphodeline lutea, da noi presente soprattutto sul Faito. 
Passando quindi a leggere del suo uso alimentare, ho appreso che
Gli 'zzubbi' si sbollentano, previa asportazione delle foglie e della tenera pellicola esterna, e poi si cucinano in frittata con le uova oppure alla brace, bagnati nel 'salamurigghiu' (condimento a base di olio, limone, sale, pepe e origano).
Ma come non associare quest’ultimo termine al salmorejo (spagnolo) che tuttavia è cosa diversa ed ha due significati ben distinti? 
Il samorejo canario (delle Canarie) è dello stessa categoria essendo una salsa, usata però soprattutto per le carni, ed è a base di aglio, peperoncino, peperone e olio, 
Il salmorejo andaluso è invece piatto cremoso, della stessa grande famiglia del gazpacho, a base di mollica di pane raffermo (famoso quello cordobes, di Cordoba). L’ottima Porra antequerana (provata più volte, ricetta nel primo post di maggio)  è una variante del salmorejo caratterizzata dall'utilizzo di una quantità significativa di peperoni.
Eravamo partiti dalla Sciuscella … 

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