mercoledì 18 febbraio 2015

Walking Festival, perché a Tenerife è possibile?

Ieri ho notato il manifesto del Tenerife Walking Festival organizzato dall’Amministrazione dell’isola tramite il suo ufficio del Turismo per il prossimo mese di marzo e di ovviamente ho approfondito l'argomento in rete. I punti di forza che facilitano la realizzazione di un tale evento sono la disponibilità e varietà di alloggi, che a Tenerife è chiaramente vastissima, e i numerosi i percorsi dei quali se ne propongono 15 di vario tipo, impegno e difficoltà, in diversi posti dell’isola a diverse quote. Fra essi gli iscritti scelgono i 4 itinerari che poi prenoteranno specificando le relative date di effettuazione. Il programma prevede l’incontro a Puerto de la Cruz martedì 10, con consegna del materiale informativo e a seguire cocktail di benvenuto. Le escursioni si svolgeranno dall'11 al 14 fra le 8.00 e le 18.00, con partenze scaglionate a seconda della loro durata e ubicazione. Per le serate sono previste altre attività turistiche e ricreative mentre sabato, dopo il rientro di tutti gli escursionisti, ci sarà la chiusura ufficiale. Nell’organizzazione sono state coinvolte associazioni internazionali come la ERA (European Ramblers’ Association), la FEDME (Fed. Spagnola degli sport di montagna e scalata) e la FECAMON (Fed. Canaria de Montañismo). Inoltre, a dimostrazione che con il supporto istituzionale si possono ottenere importanti facilitazioni, i partecipanti godranno anche dello sconto del 15% sui voli Iberia (compagnia area di bandiera spagnola). 
Personalmente, invece, posso "vantarmi" di avere una lunga storia di insuccessi in Penisola e Costiera, esponendo progetti a tanti qualificati interlocutori che molte volte hanno anche finto di ascoltarmi, si sono complimentati per le idee proposte e poi ... non si è concluso niente. Solo rarissime volte si è giunti a un risultato.
Vari anni fa sottoposi un programma simile a quello di Tenerife (con un minor numero di escursioni proposte, ma distribuite su tutto il territorio dei Monti Lattari) a vari Amministratori, ma chiaramente non se ne fece niente e quindi, a partire dal 2009, mi limitai ad organizzare autonomamente i miei Trek fra Amalfi e Capri con pernottamenti al Agerola, Faito e S. Agata con percorsi diversi anno per anno e di durata compresa fra i 5 e i 7 giorni.
Ma già una ventina di anni fa mi ero vanamente attivato preparando un progetto in parte analogo al suddetto e finalizzato alla creazione di una rete di sentieri, da promuovere come un unico sistema, e un coordinamento delle strutture ricettive vicine. La cosa era per me logica e assolutamente necessaria visto che la maggior parte dei percorsi si sviluppa in diversi territori comunali, talvolta facenti capo a Provincie differenti. Preparai una lettera, nella quale esponevo i dettagli essenziali del progetto e mi dichiaravo disponibile per un incontro di approfondimento, e la inviai agli Assessori al Turismo Provinciali, ai Sindaci e Assessori al Turismo di tutti i Comuni, dai due sull’Isola di Capri fino a Maiori, a tutte le AAST (Az. Autonome Soggiorno e Turismo) dell’area e anche a qualcun altro. Dagli Amministratori che conoscevo mi presentai direttamente senza aspettare risposta e mi comportai egualmente con i dirigenti delle AAST. Di tutti gli altri sapete quanti mi contattarono? Solo 1 ed esattamente l’Assessore al Turismo della Provincia di Napoli il quale mi invitò a un incontro. Nel corso della non breve esposizione del progetto mi parve sinceramente interessato, ma mi fece presente che era quasi a fine mandato e quindi tutto dipendeva da una sua eventuale conferma (che non ci fu).
Concludo sottoponendovi qualche domanda per cercare di individuare i motivi che impediscono la realizzazione di qualcosa di simile al Walking Festival di Tenerife. Rispondete con calma, avete tempo per riflettere:
  • pensate che non ci siano abbastanza sentieri nell’area dei Lattari?
  • o che, pur essendoci, non siano abbastanza interessanti e panoramici?
  • o forse c’è carenza di strutture ricettive?
  • o scarseggiano i minibus per i trasferimenti ai punti di partenza?
  • o mancano guide escursionistiche esperte del territorio?
  • o si deve aspettare che qualche “scienziato”, non-conoscitore del territorio, professionista (requisito non obbligatorio) in un campo non attinente all’escursionismo, presenti un progetto che consenta di sperperare (io direi “zazzariare”, che rende ancor meglio l’idea) centinaia di migliaia di Euro di denaro pubblico?
Penso che sospettiate che sono tutte domande retoriche e allora concludo con questa ultima che qualcuno “malignamente” vorrà leggere come un quesito un po’ provocatorio:
  • non potrebbe semplicemente dipendere dalla carenza di Amministratori attenti e efficienti, che non siano limitati da anacronistici e deleteri campanilismi e che si rendano effettivamente conto delle potenzialità dell’area per il settore escursionistico, di Albergatori (in senso lato e con buona pace dei pochissimi che si danno da fare) che si interessino del settore senza accontentarsi di “riempire” con le solite proposte di Capri, Pompei, Vesuvio, Amalfi e Positano e, infine, di Dirigenti degli uffici turistici istituzionali che non siano solo burocrati che non conoscono neanche il territorio che dovrebbero promuovere?
Parafrasando un tormentone di qualche anno fa, qualcuno potrebbe rispondere:
“L’ultima che hai detto”.

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