mercoledì 2 dicembre 2015

El canal de Barranco Seco (Punta del Hidalgo)

Punta Brava, Puerto de la Cruz (Tenerife), 2 dicembre 2015

Abbastanza soddisfatto, ma non contentissimo.
Dopo i tunnel di Waimano, Oahu - Hawaii (a sx) e le levadas di Madeira (a dx) ieri ho sperimentato un altro itinerario in un canale in costa, lungo il ripidissimo fianco di un profondo barranco di origine, manco a dirlo, vulcanica. 
   
Sono andato in esplorazione avendo a disposizione due cartine che rappresentavano dati e itinerario diversi fra loro ma, vista l'orografia e conoscendo il tipo di vegetazione che avrei incontrato, sapevo che il sentiero sarebbe stato più che evidente. Dalle numerose foto che potrete vedere in questa collezione vi renderete conto che non c'erano molte scelte e i sentieri erano individuabili da lontano.
Dopo un ripido e noiosissimo inizio su asfalto (pendenza media 20% da 60 a 320m di quota) finalmente si lasciano gli ultimi campi coltivati e i caprili e inizia lo sterrato. Poche centinaia di metri e si imbocca (mai termine più appropriato) l'acquedotto. Per i successivi 1500m si cammina radenti la roccia, in un canale con fondo duro e livellato, largo una quarantina di cm e con due sponde intonacate alte fra i 30 e i 50cm. Da un certo punto di vista ci si sente abbastanza sicuri ma non è per chi soffre di vertigini in quanto spesso al lato non c'è terreno né ci sono piante, al di là del basso muretto c’è lo strapiombo e si vede solo il fondovalle.
Un ulteriore, seppur minore, ostacolo è rappresentato dal poco spazio al livello delle spalle. In molti punti la parete non è stata tagliata verticalmente e superare gli spuntoni sporgenti dal lato ed in alcuni casi anche dall'alto, per giunta con lo zaino in spalla, obbliga a contorsioni varie.
   
Non dimentichiamo che ci sono anche i tunnel, per la maggior parte molto brevi, ma ce n’è uno lungo circa 100m. Questo non è rettilineo e di conseguenza quando se ne percorre la parte centrale non si vede né l’ingresso né l’uscita e quindi non è proprio fra i più adatti ai claustrofobici.
Se nessuno di questi minimi "problemi" vi impedisce di percorrere il canale serenamente ed in modo abbastanza rilassato (seppur sempre con la dovuta cautela) potrete godere di panorami molto interessanti sul profondo barranco le cui pareti sono erose come un pezzo di groviera.

   
L’acquedotto un tempo era parzialmente coperto come si vede nella foto in basso, ma ora è quasi tutto sgombro. In numerose immagini si può notare l'incisione scavata nella roccia proprio per poggiarvi le lastre di copertura e, ancor più evidente, è il tubo metallico nel quale attualmente corre l'acqua.
Come detto in precedenza, ci si sente abbastanza sicuri camminando nel canale artificiale pensando che non potrebbe mai crollare, fin quando ad un certo punto se ne trovato un tratto crollato (già da tempo) ma il problema è stato brillantemente risolto scavando un bypass nella parete rocciosa. Vedi foto.
   
Purtroppo una mattinata molto promettente è diventata una giornata molto grigia e tranne pochi minuti durante i quali il sole ha fatto capolino fra le nuvole mi ho dovuto fare buon viso a cattivo gioco e accontentarmi di fotografie poco entusiasmanti e un po’ piatte. (40 foto dell'escursione) A ciò si è anche aggiunto il disappunto per aver dovuto abbreviare l’escursione. Partito con l'intenzione di effettuare il circuito completo che prevede la salita a Beja via Barranco Seco e ritorno a Punta del Hidalgo via Barranco del Rio, una volta percorso interamente l'acquedotto e avvicinandomi alle prime case di Beja, ormai a vista, il cielo diventava sempre più scuro. Valutata attentamente la situazione, peggiorata da qualche gocciolina di pioggia e da forti raffiche di vento, che prendeva velocità nella valle, ho vutato 'a capa ‘o ciuccio e sono tornato indietro tenendo anche conto che la discesa nel Barranco del Rio viene concordemente descritta come la parte più impegnativa, assolutamente sconsigliata con fondo bagnato, ergo ...

Un fatto che, al contrario, mi ha dato soddisfazione è l’aver trovato due stazioni di Habenaria tridactylites (una delle 4 specie orchidee endemiche delle Canarie, su un totale di sono 9 censite). 
Ciò non solo per averla vista ma anche per averla identificata e ancor di più per aver poi scoperto che si trovava in un posto nel quale gli esperti dicono che non dovrebbe stare. 
Infatti i vari articoli "seri" consultati, a cominciare dalla scheda della red list indicano il limite minimo di altitudine a 400m e specificano che preferisce aree con una certa umidità, all'interno o al margine delle foreste laurisilva
I due gruppi si trovano invece su una parete arida (per giunta in un barranco detto seco) ad una quota di circa 330m. Ciò ne farebbe la stazione più a bassa quota censita nell'isola di Tenerife ...




Tempo permettendo, domani spero di scattare foto migliori nei campi di lava fra el Portillo, Fortaleza e Montaña Rajada

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