venerdì 1 aprile 2016

Chiedete indicazioni a persone affidabili ... ma quali sono?

Al di là della didascalia della foto postata scherzosamente qualche giorno fa “Mai fidarsi dei canguri”, l’assunto è estendibile a molti umani che “teoricamente” dovrebbero essere affidabili, ma in effetti non lo sono. Ciò è ben noto ai camminatori ed escursionisti, merce rara, che spesso si trovano ad avere a che fare con persone che rispondono per solo gentilezza o per dovere, ma non sanno assolutamente di cosa parlano e di conseguenza forniscono informazioni completamente errate.
Dalle parti nostre (dove ormai la stragrande maggioranza si muove su 4 o 2 ruote) è ben noto che pochi conoscono stradine e sentieri e spesso anche agenti delle forze dell’ordine, ai quali un turista si rivolge con la massima fiducia e grande aspettativa, non conoscono che le strade. Ma non ci flagelliamo per questo né gettiamo la croce addosso a nessuno perché non è una prerogativa italiana e anche negli States si verifica esattamente lo stesso.
Martedì, approfittando della bella giornata soleggiata, ho deciso di percorrere parte del mio tragitto di ritorno a piedi invece che in metropolitana. Consultata la mappa ho visto che dal centro c’erano ben tre ponti che superavano il fiume Potomac e raggiungevano l’altra sponda, in Virginia, mia destinazione. Conoscendo come vanno le cose qui, mi sono prima preoccupato di sapere se uno dei tre fosse anche pedonale e, nel caso, quale di essi. Ho chiesto ad un primo poliziotto (addetto al traffico) che mi ha detto di non andare per la 15th, dove mi trovavo, ma di passare sulla 14th. Detto fatto, dopo un isolato, stessa richiesta ad una guardia della security opposta risposta ... “No way!” torna sulla 15th ... (ma dovete sapere che le due strade non sono esattamente parallele e si congiungono prima di raggiungere la sponda del fiume, ergo ...).

In attesa del verde al semaforo per attraversare l’ultima strada prima del parco al lato del Potomac, ho adocchiato altri due poliziotti addetti al traffico (che si suppone dovrebbero conoscere la viabilità dell’area) e appena giunto dall’altro lato mi sono diretto verso di loro. Vi riassumo per punti salienti la divertente conversazione avuta con questi due simpatici e sorridenti agenti di colore (lei sulla quarantina, lui un po’ più avanti con gli anni e molto di più con i chili ... 1 quintale e 20 una buona stima) che parlavano con l’adorabile accento del sud tipico della loro gente.
“Uno dei ponti è pedonale?”
“Dove vuoi andare?
“Dall’altro lato del fiume”
“In Virginia??? A piedi?”
“Sì”
“Non è possibile, nessuno ci va”
“Ok, ma non è possibile perché è vietato o perché c’è solo la strada senza marciapiede?” 
“No, non è vietato, ma perché non prendi la Metro?”
“Mi piace camminare e vorrei andarci a piedi”
“Non è possibile, è lontano”(n.d.r. il fiume è largo meno di un km)
“Quindi l’unico modo per passare il fiume è in auto o bus su strada o in Metro? Neanche in bici?”
“ Le bici possono andare con le auto”
“Comunque non è proibito andarci a piedi, non infrango nessuna legge”
“No, ma non ci si va a piedi ... that’s why we have the Metro! (“ecco perché abbiamo la metropolitana!”)  
Tanti sorrisi e ci siamo salutati, loro con la convinzione di aver incontrato un pazzo e io con quella di aver chiesto a due simpatici pigrissimi agenti.
Ma non mi sono arreso, ho attraversato il parco e ho cominciato a cercare qualcuno fra i tanti che lo affollavano in occasione del Festival dei Ciliegi in Fiore che non fosse sovrappeso, che sembrasse un gran camminatore o podista, che non fosse turista. Dopo un paio di americani, sportivi ma in visita a Washington, sono riuscito a fermare un mio coetaneo su bici vecchiotta, con zainetto e auricolari ... il tipo adatto, e così è stato. 

La possibilità c’era ed era una bella e larga pista ciclabile (evidente sul lato sinistro della foto) frequentata anche da podisti, ben divisa dalla strada a 4 corsie per senso di marcia da un muretto di cemento sovrastato da rete metallica rigida mentre dal lato fiume c’era un’altra rete altrettanto alta. Detto ponte si trovava a circa un chilometro dal luogo in cui stazionavano i miei due (ormai) amici agenti.
Per la cronaca, anche sull’altra sponda c’era una pista ciclabile, ancora più larga, che continuava fino ad Alexandria (mia destinazione). Ho abbandonato (e proseguito in Metro) alle porte di questa storica cittadina perché era quasi buio, dopo aver percorso una decina di chilometri senza attraversare una sola strada! Come si evince dalla mappa tutti i ponti sono forniti di pista ciclabile separata; io ho attraversato quello più a sud e ho continuato oltre l'aeroporto. 

Per esperienza diretta, in ogni paese cambiano gli atteggiamenti e le risposte standard, e anche nel caso le indicazioni siano più o meno giuste, le distanze sono errate e di molto. Nei paesi orientali, in particolare in Giappone, nessuno vi negherà una risposta anche se non hanno capito di cosa stiate parlando e continueranno a sorridervi ed “inchinarsi”. In molte città con rete di strade perpendicolari le distanze vi verranno fornite a isolati (blocks, cuadras, manzanas) ma questi possono avere lato di 50 o 200 metri, quindi il quadruplo della distanza e in molti casi sono irregolari essendo più piccoli al centro e molto più grandi verso la periferia.
Per quanto riguarda i nostri sentieri i più affidabili sono i contadini, cacciatori, in genere gli anziani (anche se costoro non possono essere del tutto aggiornati), conduttori di muli e ovviamente altri escursionisti locali.
In ogni, avendone la possibilità, chiedete a più persone e ricordate che una mappa, anche se non eccellente, aiuta molto.

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