mercoledì 8 giugno 2016

Oggi scrivo da Amsterdam

Pur restando attento, per quanto possibile, agli sviluppi delle vicende relative a via Campanella e via Jeranto, torno a parlare di viaggi con le prime considerazioni su Amsterdam oltre 40 anni dopo la mia ultima visita in Olanda, patria di Vincent van Gogh, qui in basso nell'autoritratto del 1887 esposto al Rijksmuseum, niente a che vedere con i selfie
Grazie anche alle belle e lunghissime giornate (oggi il sole tramonterà alle 22) è sempre piacevole passeggiare lungo i canali con sponde per lo più alberate. Il lato negativo è il traffico ... sì, proprio il traffico ma mi riferisco soprattutto alle biciclette. Come è noto le due ruote sono il mezzo più utilizzato per spostarsi in tutta l’Olanda ed in particolare nella capitale. Il problema deriva dalla enorme quantità di bici che oggi sfrecciano lungo le strade e le piste ciclabili, ma i più insofferenti non esitano a lasciare queste ultime e superare passando sui marciapiedi, fra le auto o andando contromano. Aggiungete i motorini che utilizzano le stesse piste ciclabili, i tanti turisti che pensano di essere in zona pedonale e non si rendono conto di stare su una pista ciclabile, i tanti incroci e semafori differenzianti per auto, tram, bici e pedoni, le rotaie dei tram che obbligano i ciclisti a scarti più o meno improvvisi per attraversarli (chi va in bici sa di cosa parlo). Ovviamente anche il parcheggio è più o meno selvaggio e spesso recuperare il proprio mezzo è una vera impresa con manubri e pedali che si incastrano.  
   
Molto è comunque ormai globalizzato anche qui e di conseguenza ci sono gli onnipresenti bus rossi della City SightSeeing, ma in versione acquatica, si trovano tutte le cucine del mondo e in qualunque luogo di interesse si è “ossessionati” da chi si fa un selfie -ormai quasi sempre con la sua prolunga di ordinanza - e chi scatta foto ai compagni di viaggio in posa ... e che pose!
Per fortuna ci sono anche i musei nei quali, oltre a godere della vista di tante opere magnifiche e spesso uniche, il fenomeno foto è limitato ed in parte controllato. 
 
Andando in giro mi diverte cercare dipinti che, con maggiore o minore fantasia, rappresentano luoghi e panorami partenopei (estesi a tutto il golfo). 
Anche al Rijksmuseum, il più grande e importante di Amsterdam nel quale ieri ho passato quasi l’intera giornata, ne ho trovati tre: 
* una vista della Grotta di Posillipo (A. S. Pitloo, 1826)
* un paesaggio avente sullo sfondo le inconfondibili sagome delle isole Flegree (J. A. Knip, 1818)
* un molto vago panorama del Golfo dipinto quale originale decorazione di un clavicembalo.

L’opera più famosa del museo è senz’altro quella conosciuta come Ronda di Notte (Rembrandt), anche se non è il vero titolo e non è delle proporzioni originali in quanto ne manca una larga striscia a sinistra. 
   
Nelle foto in alto il quadro esposto attualmente (a sx) ed una copia, giudicata molto fedele, di dimensioni ridotte a destra.

I vari personaggi rappresentati nel dipinto sono stati separati e ne sono state anche ricreate le parti non visibili in una serie di statue bronzee posizionate i piazza Rembrandt in luogo aperto al pubblico e quindi preso d’assalto dai “fotografi creativi”.
   

Nessun commento:

Posta un commento