domenica 27 novembre 2016

"BAR BAHAR" donne palestino-israeliane di nuova generazione

Tre giovani donne palestino-israeliane evolute si scontrano con gli effimeri e spesso falsi venti di libertà e progresso. In Bar Bahar la giovane regista Maysaloun Hamoud offre agli spettatori uno spaccato della vita di alcune donne palestinesi dei nostri giorni, molto diverso da luoghi comuni e stereotipi. 
Come in ogni altra società, i modi di vita di tre co-inquiline (molto diversi fra loro) non possono certo rappresentare quelli di tutte le donne e meno che mai in questo caso, tuttavia è importante che si sappia che esistono anche quei tipi di problemi che, in fin dei conti, sono simili a quelli occidentali, di quell’Europa alla quale più volte fanno riferimento.
In un moderno appartamento di Tel Aviv (Israele) alla cristiana lesbica con piercing e tatuaggi, aspirante DJ, e all’avvocatessa disinibita e dall’abbigliamento stravagante e provocatorio, gran fumatrice e facente uso di droghe, inaspettatamente si aggiunge una studentessa di informatica, musulmana osservante, con tanto di hiyab.
Tutte e tre si troveranno ad avere a che fare con possibili (improbabili) partner e con le loro famiglie che non accettano i loro stili di vita e che, al di là della facciata di liberalismo e progresso, ostacolano per quanto possono la loro libertà scelta. Nel breve periodo descritto nel corso del film Laila, Salma e Nour riusciranno solo a prendere coscienza delle loro idee e a stringere un solido legame di rispetto e amicizia, a dispetto delle loro diversità.
   
Ovviamente non può né vuole essere esaustivo, ma in tutta l’inaspettata modernità quasi si fondono la tolleranza nei confronti degli omosessuali (un loro amico a dichiaratamente gay), alcool, droga, ecc. e i vincoli dettati dalle famiglie patriarcali e dalle religioni.  
Trailer con sottotitoli in inglese, se li preferite in spagnolo ecco il link
Sono quasi certo che il film ha ottenuto tutti i premi ai quali concorreva in tre festival diversi (3 a San Sebastian, 2 a Haifa e uno a Toronto) proprio per il fatto di descrivere queste giovani che non accettano “l’obbligo” di dover rimanere in casa ad occuparsi solo della cucina e dei figli, ma con la chiara volontà di raggiungere l’emancipazione e l’autodeterminazione. Storie inaspettate e quasi sorprendenti per chi conosce quelle realtà solo attraverso le immagini violente che vengono propinate dalle tv e avvenimenti tragici raccontati dai giornali, eppure storie vere e reali. 
Come ho più volte scritto, i film stranieri seri di paesi di cui si sa poco o niente, al di là della loro qualità tecnica e artistica, sono fondamentali per aprirci la mente, per comprendere alcuni aspetti della vita quotidiana in altre culture, e Bar Bahar non fa eccezione.
Questo è il primo lungometraggio della regista palestinese la quale, oltre a dirigerlo, ne ha anche scritto la sceneggiatura e questa è una lunga intervista (in spagnolo) rilasciata durante il Festival di San Sebastián di settembre scorso. Al termine della stessa Maysaloun Hamoud (seconda da sinistra nella foto) afferma che nelle sue intenzioni Bar Bahar dovrebbe il primo di una trilogia, il secondo si chiamerà Bar (Terra) e il terzo Bahar (Mare).
Il film è appena giunto nelle sale esordendo in Spagna (25 novembre), al momento non ci sono anticipazioni di uscite in altri paesi, se non quella in Israele a gennaio 2017. Se siete interessati, ogni tanto fate una ricerca ricordando che il titolo è quello originale in arabo, ma in ebreo è Lo Po, Lo Sham, quello internazionale per ora è In between, in spagnolo è stato aggiunto Entre dos mundos, chissà come sarà in italiano, se mai verrà distribuito nel “bèl paése”.
   
Per vostra conoscenza, i palestinesi israeliani sono circa 2 milioni, poco meno del 20% della popolazione complessiva di Israele. Non sono tutti musulmani e tantomeno terroristi, molti sono cristiani. Molte giovani sono assolutamente indipendenti, professioniste e cercano di vivere in stile più occidentale ma, nonostante molte conquiste e miglioramenti rispetto al passato, il percorso sembra essere ancora molto lungo.
 
361° film del 2016: un film al giorno (366, essendo bisestile)
Bar Bahar” (Maysaloun Hamoud, Israele, 2016) 
con Mouna Hawa, Sana Jammelieh, Shaden Kanboura
Film molto interessante anche se non di eccelsa qualità, notevole anche la colonna sonora ... consigliato.

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