martedì 14 novembre 2017

Alebrijes, creature fantastiche ... e alcuni tamales


Un alebrije è una figura di un essere immaginario, solitamente in buona parte zoomorfo con elementi di un singolo o più animali, realizzato in cartapesta dipinta con colori molto vivaci e brillanti. Sono prodotti artigianali tipicamente messicani, ma non di antica tradizione. Infatti, è assodato che i primi alebrijes furono creati da nel 1936 da Pedro Linares López e la storia della loro origine, così come raccontata dallo stesso autore, è a dir poco abbastanza singolare.
A 30 anni Pedro si ammalò gravemente e a un certo punto cadde in un sonno profondo, quasi un coma, e i familiari non avendo risorse per poter chiamare un medico né per comprare medicine, dopo aver tentato con vari rimedi casalinghi, già disperavano e lo credevano morto quando, fra lo sgomento di chi lo vegliava, si risvegliò completamente ristabilito.
A quel punto cominciò a raccontare di aver fatto un lungo sogno nel quale si trovava nel magico scenario di bosco accogliente, con animali, rocce e piante di ogni tipo fra i cui rami poteva scorgere il cielo azzurro con poche nuvole chiare. Tutto era calmo, non sentiva nessun dolore ed era felice di camminare in questo posto quando  All'improvviso le rocce, le nuvole, le piante e gli animali si convertirono in strane creature che non poteva identificare poiché erano di natura molto strana. Ricordava chiaramente di aver visto, fra gli altri, un gallo con corna di toro, un asino con le ali, un leone con la testa di cane, e tutti gridavano all'unisono: Alebrijes!, e poi continuavano a ripetere sempre più forte Alebrijes! Alebrijes! Alebrijes!
 
 
Pedro continuò il suo cammino in quel posto fantastico e,  mentre percorreva un sentiero selciato, vide un uomo che passeggiava tranquillamente e gli chiese aiuto per uscire da lì. L'uomo, meravigliato, gli rispose che non era quello posto per lui e che proseguendo avrebbe trovato un'uscita. Pedro cominciò a correre e infine trovò una stretta finestra attraverso la quale poteva a malapena passare e in quel momento si svegliò. Immediatamente volle cominciare a descrivere a familiari e amici queste creature fantastiche e così, approfittando della sua abilità nel creare forme di cartapesta, cominciò a riprodurli e colorarli così come li aveva visti in sogno. Infatti Pedro, insieme con suo padre, trattava prodotti cartacei e produceva oggetti in cartapesta nel famoso mercato de La Merced (Ciudad de Mexico), dove le donne della famiglia erano tamaleras, preparavano e vendevano tamales. Questi sono “involtini” di pressoché qualunque alimento, dolce o salato, cotto a vapore avvolto in foglie per lo più di mais ma anche di yucca, banano o qualunque altra abbastanza grande e disponibile localmente. Si trovano imbottititi con qualunque vegetale, pesce o tipo di carne (In Ecuador provai perfino quelli di iguana ...) sono diffusi in tutta l’America Latina, dalle coste alla Ande, dalla Bolivia al Messico, dove si dice che se ne producano 500 tipi differenti.

Nel corso degli anni Pedro Linares mostrò i suoi lavori a molta gente sia in Messico che all'estero e fu invitato a esibire le sue opere negli Stati Uniti e anche in Europa.
​Un gallerista di Cuernavaca scoprì i suoi lavori e li li propose a Diego Rivera y Frida Kahlo,
di quali cominciarono a richederne altri. Rivera diceva che nessuno meglio di Linares poteva realizzare le figure che chiedeva; uno di queste opere si trova nel Museo Diego Rivera Anahuacalli di Ciudad de México.
Sull'onda di questo entusiasmo generale Linares migliorò ulteriormente la tecnica tradizionale insegnatagli dal padre e la perfezionò utilizzando sia cartone che carta più sottile (per lo più di quotidiani), spesso su una struttura di fili e giunchi. Oggi Miguel Linares, Paula García, Blanca e Elsa Linares continuano a produrre alebrijes seguendo gli insegnamenti di Pedro.
Dal 2007 il Museo de Arte Popular di CDMX realizza una sfilata di alebrijes monumentali, conosciuta come Noche de los alebrijes.
   
A onor del vero esiste un’altra versione dell’origine di queste figure, secondo la quale il pittore messicano José Antonio Gómez Rosas, detto El Hotentote, chiese al cartonero di realizzare una nave e un alebrije. L’artigiano gli chiese come fare e lui rispose “prendi un pupazzo e aggiungi una coda e ali di pipistrello”. Nei dipinti di El Hotentote sono frequenti figure zoomorfe e fantastiche nelle quali si combinano parti di rettili, uccelli, anfibi, insetti e mammiferi di qualunque epoca e qualunque luogo.
Comunque siano andate le cose Pedro Linares è il “padre” di tutti gli alebrijes.

Nessun commento:

Posta un commento